Relazione d’inaugurazione dell’anno giuridico
presso la Corte di Cassazione di Torino
(6 novembre 1916)
In qualità di Procuratore Generale presso la
Corte di Cassazione di Torino, Garofalo
apre l’anno giudiziario 1916-1917
pronunciando una relazione in cui si
sofferma innanzi tutto sui compiti di una
magistratura «estranea ai partiti» e
«indipendente da ogni altro potere dello Stato».
A tal proposito, «loda l’organizzazione
giudiziaria dell’Inghilterra e degli Stati Uniti,
che pongono il giudice su di un piedistallo molto
elevato, avvertendo che una delle forze contro
cui più grave per la giustizia è la lotta, è nel
mondo contemporaneo la plutocrazia, che
domina quasi sovrana, e trova, sempre che ne
abbia bisogno, altri poderosi appoggi, accresciuti
dalla guerra presente.
[…] Il senatore Garofalo prospetta quindi, in
tesi generale, gli effetti dello stato di guerra sui
lavori giudiziari, sulla durata dei lavori stessi,
ricordando a questo proposito il lamento
shakespeariano, che le dilazioni dei giudici sono
fra le cose che rendono la nostra esistenza più
misera e triste, e lodando la celerità dei Collegi
giudiziari italiani, e delle Corti di Cassazione in
ispecie, tenuto conto del numero eccessivo dei
ricorsi infondati (da molti anni la media di
quelli accolti non è che del 28 per cento).»
«L’inaugurazione dell’anno giuridico alla Corte di Cassazione», La Stampa, 7 novembre 1916, p. 1.